Oggi è possibile ottenere il massimo dal nostro potenziale genetico e raggiungere il più alto livello fisico e intellettuale.
L`attenzione verso condizioni genetiche che predispongono all`attività atletica è sempre maggiore.
E’ ormai noto che i geni non influenzino solamente la nostra struttura organica ma anche le nostre attività; è sufficiente avere delle piccole varianti nei geni predisposti infatti, per non riuscire ad esempio, a recuperare uno sforzo fisico nei tempi giusti. Tra i numerosi studi che correlano l’attività sportiva con la costituzione genetica,uno molto recente, pubblicato dalla rivista scientifica Bmc Medical Genetics, ha esaminato il
DNA di sportivi per verificare la presenza di una variante (polimorfismo) del gene del recettore dell`
interleuchina 1, la molecola responsabile dell`infiammazione dell`apparato muscolare in conseguenza agli sforzi fisici.
Negli atleti agonistici questo gene è presente in misura doppia rispetto ai non sportivi. Tale atleta ha quindi la caratteristica di presentare una risposta infiammatoria maggiore presso la propria struttura muscolare, ma possiede anche la
capacità di recuperare più velocemente rispetto a chi non fa sport, riuscendo quindi ad allenarsi di più degli altri. E’ chiaro che si tratta di una predisposizione e che l`effettiva capacità atletica dipende anche da
fattori ambientali e
motivazionali. Tra questi sicuramente l’alimentazione e l’apporto di integratori possono fare la differenza migliorando o diminuendo tali capacità.
Chiunque faccia dello sport sa bene infatti quanto una corretta nutrizione sia importante per una buona prestazione.
Fare dello sport, infatti, non significa solo mettere in moto tutta una serie di muscoli, ma anche consumare energie nervose, perdere sali minerali e consumare zuccheri; è quindi indispensabile non solo reintegrare le energie consumate, ma anche i sali minerali persi con il sudore, e solo un'alimentazione e idratazione corrette sono in grado di permettere una buona performance sportiva.
Purtroppo l'importanza attribuita ai risultati, soprattutto a livello professionistico, ha determinato il proliferare di pratiche non corrette, come il doping, che altro non è se non il tentativo di incrementare la prestazione fisica e sportiva attraverso l'assunzione di farmaci o sostanze che artificialmente aumentano la performance.
In realtà è possibile migliorare le proprie prestazioni sportive in modo naturale.
Attraverso l'allenamento costante e specifico e con l'ottimizzazione delle proprie risorse fisiche, mettendo cioè l'organismo nella condizione di poter utilizzare al meglio tutte le proprie capacità.
In questa logica sono sempre più numerosi gli atleti (professionisti e non) che cercano di alimentarsi non solo secondo criteri di scientificità, ma anche secondo le risposte individuali che ogni organismo fornisce, cioè tenendo conto anche, e soprattutto, delle
eventuali intolleranze alimentari e test genetici.
La nutrigenetica analizza gli effetti delle variazioni genetiche sulla interazione tra alimentazione e risposta fisiologica del corpo, consentendo così di personalizzare l’alimentazione e migliorare le prestazioni fisiche.
Seguire una dieta rispettosa delle proprie intolleranze alimentari anche in assenza di sintomi specifici, e in base al proprio DNA, significa fornire al proprio organismo il carburante più adatto per farlo funzionare al meglio.
Una ricerca effettuata su un gruppo di giocatori di pallavolo ha dimostrato che la sola eliminazione delle eventuali intolleranze alimentari, e quindi la prescrizione di una dieta personalizzata, è in grado di determinare un aumento della performance muscolare.
D'altra parte, nell'atleta la macchina muscolare viene utilizzata spesso al limite delle sue capacità, e incrementi percentuali anche minimi costano spesso mesi e mesi di allenamenti; poter quindi migliorare solo variando la propria alimentazione è un vantaggio enorme.
Bisogna infine ricordare come l'attivazione di tutte le difese che devono proteggerci dall'alimento non tollerato (considerato dal nostro organismo come un nemico) necessitano di energia che viene così sottratta ad altre funzioni.
In sintesi, non solo esiste un riflesso diretto che determina riduzioni di forza in presenza di un'intolleranza alimentare, ma anche una sorta di “furto di energia” che può spiegare i miglioramenti che si ottengono seguendo una dieta non solamente corretta e bilanciata da un punto di vista nutrizionale e calorico, ma anche, e soprattutto, rispettosa delle intolleranze alimentari.
È quindi importantissimo, non solo per migliorare la prestazione, ma anche per ridurre gli infortuni, eliminare tutto quello che determina un “furto di energia” o addirittura una situazione di “infiammazione a distanza”, quale quella provocata da una intolleranza alimentare o da un deficit di funzionalità enzimatiche determinabili geneticamente. Numerosissime sono le esperienze di sportivi di ogni livello, dove l'eliminazione delle eventuali intolleranze e lo studio di una adeguata nutrizione personalizzata ha determinato una netta riduzione delle patologie infiammatorie e traumatiche.
Lo specialista saprà indicarti, attraverso una attenta valutazione delle tue predisposizioni, una dieta personalizzata con la finalità di migliorare le tue prestazioni fisiche e mantenerti in un buona salute.
I test sono perciò indicati a tutti gli sportivi e a tutti coloro che hanno l’esigenza di seguire una dieta e di assumere gli integratori nutraceutici più indicati al proprio assetto genetico.